Perché i memi sono come il cioccolato

Meme contro Hillary Clinton circolato nel novembre 2016 soprattutto tra gli esponenti della destra religiosa dei fondamentalisti evangelici americani

I memi sono il formato editoriale più idoneo alla propagazione delle informazioni tramite passaparola attraverso la Rete. Raggiungono audience molto vaste, catturano l’attenzione degli utenti e ne conquistano il favore, in modo tale da motivarli a rilanciare il contenuto verso i loro contatti sui social media e nella rubrica email. La struttura dei memi è articolata su due piani: il primo è costituito da un’immagine o da una breve animazione che spesso sono tratti da notizie di cronaca, film o archivi delle subculture di Internet. Il secondo è composto da una didascalia, sovrapposta in modo arbitrario allo strato figurativo, con l’effetto di modificarne l’interpretazione in chiave parodistica. Nella composizione finale, il meme descrive una breve storia che sottintende un giudizio morale. Spesso il messaggio è umoristico, o sarcastico, ma punta direttamente alla pancia dell’utente, suscitando talvolta intolleranza e rabbia. 

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Memi contro la libertà

Meme divulgato dal profilo Instagram di the_typical_liberal
Meme divulgato dal profilo Instagram di the_typical_liberal, che conta quasi un milione di follower e irride ai valori della sinistra americana

Le istituzioni politiche dei paesi occidentali legittimano il loro potere sul consenso popolare, non sulla libertà dei cittadini: per questo la dieta informativa dell’opinione pubblica è composta in larga misura da memi (che si occupano di divertimento e di emozioni) e non da notizie – che invece insistono sul regno della verità, dell’opinione, della libertà. I memi si impongono alla comprensione degli utenti senza bisogno dell’impegno della lettura; propongono un’informazione senza dover affrontare argomenti e sfidare tesi contrapposte; diffondono tesi attraverso la semiotica della parodia e del grottesco, aggirando le regole della responsabilità degli autori, e degli editori, per le falsità che vengono sostenute e messe in circolazione. Soprattutto, cambiano il medium che sostiene la loro diffusione, transitando dall’identità costruita negli anni delle testate giornalistiche all’anonimato dei profili sui social media. Ecco alcuni esempi su come, inventando memi e usando in modo appropriato i social, si può deformare la verità e moltiplicare i follower.

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