È curioso che una delle fonti più prolifiche della dieta informativa negli USA sia 4chan.org un sito di scherzi digitali o, per esprimerci più correttamente, un forum di memi pubblicati da autori anonimi, con uno scorrimento cronologico dei contenuti che si arresta alla ventesima pagina, oltre la quale il passato viene cancellato per sempre. Di 4chan.org, Nick Douglas nel 2008 aveva scritto su Gawker che «può scioglierti il cervello», commentando il carnevale linguistico e iconografico che popola le sue pagine, un repertorio di memi pronto a infettare i social media e a scatenare epidemie di follia semiotica su Facebook, Instagram e Whatsapp.
Ecco due esempi di come gli effetti di queste tecniche di comunicazione possano avere effetti devastanti sull’opinione pubblica e sulla politica.
2016: Pizzagate contro Hillary
Uno di questi contagi, che ha avuto l’effetto di contaminare in modo significativo il mondo politico, si scatenò nel 2016 e – in omaggio al tema della dieta informativa – fu battezzato Pizzagate. Dopo la divulgazione delle mail rubate a Hillary Clinton e al capo della sua campagna elettorale, John Podesta, su 4chan.org e su Reddit si diffuse un gioco sociale di lettura e di sovrainterpretazione dei contenuti divulgato da Wikileaks.
Il protagonista involontario della storia fu un ristoratore, James Alefantis, e la sede della cospirazione fu localizzata nella sua pizzeria a Washington, il Comet Pong Pong. Stavolta la cui cucina era frequentata dai leader Democratici. Alcuni apprendisti stregoni lessero i testi delle mail di Podesta e dei suoi collaboratori sulla base dei codici carnevaleschi in uso su 4chan. Nel forum, l’espressione “cheese pizza” venne considerata un’allusione a comportamenti pedofili: gli ermeneuti della piattaforma attribuirono ai Democratici un codice segreto per la redazione delle loro mail che doveva essere decrittato attraverso questa chiave di interpretazione.
L’effetto di questa applicazione al corpus della corrispondenza sottratta dai server del Partito Democratico fu la produzione di un fiume di memi che alludevano a una cospirazione in perfetto stile Eyes Wide Shut, con i leader della sinistra americana che si davano convegno nella pizzeria di Alefantis per sfogare le loro inclinazioni pedofile, o per organizzare una tratta di minorenni da rivendere ai magnati della finanza internazionale e ai vertici dei poteri forti/occulti/massonici/sionisti del pianeta. Nel menu della cospirazione non mancava nessuno dei piatti forti di “ciò-che-i-giornali-non-dicono”.
Il problema è che l’ironia non è una virtù di tutti, e può capitare che qualcuno si ritrovi a corto di senso dell’umorismo. Così il 4 dicembre 2016 Edgar Welch (un ventottenne di Salisbury, North Carolina), armato di fucile, affrontò un viaggio di 560 chilometri allo scopo di raggiungere il Comet Pong Pong, incaricandosi di fare giustizia là dove le forze dell’ordine e l’opinione pubblica apparivano paralizzate dai poteri forti/occulti/massonici/sionisti. Il caso volle che (nonostante i colpi esplosi) nessuno si sia fatto male, e che dopo l’irruzione nel locale l’autoproclamato giustiziere degli orrori (inventati) sui bambini si sia fermato e si sia lasciato arrestare dalla polizia. Fu poi condannato a quattro anni di carcere.
Ancora oggi gruppi di “patrioti volontari” battono il in cerca di campi di concentramento in cui – stando a rivelazioni diffuse da 4chan – sarebbero imprigionati minorenni segregati dai leader Democratici per le loro perversioni pedofile.
2018: QAnon in difesa di Trump
Ma la macchina dei memi non si è fermata davanti all’evidenza della sua pericolosità; anzi, ha misurato la sua forza e ha perfezionato il suo stile. Il 2018 è l’anno di QAnon, che non è l’etichetta di un complotto, ma il nome di un profilo evolutosi nei forum di 4chan e di 8chan. Il 31 ottobre 2017 il profilo si firma come Q clearance patriot, nel canale /pol di 4chan (la sezione dedicata agli argomenti politici).
«Q clearance» è un codice di segretezza molto elevato delle informazioni del dipartimento dell’energia, e l’allusione ha suggerito a molti utenti della piattaforma che l’autore del post potesse essere un militare dello stato maggiore, o addirittura Trump in persona. Il contenuto del messaggio si riferisce alla frase pronunciata dal presidente la sera del 6 ottobre, durante una cena con i militari, in merito alla «calma prima della tempesta» (Calm before the Storm). Il thread (cioè la discussione che si sviluppa tra gli utenti) viene etichettato per questa ragione Cbts, e inaugura una catena di rivelazioni battezzate «Il grande risveglio», The Great Awakening (per gli amici, The Storm). La tesi è che Trump non sia uno spaccone incline a proferire sciocchezze, di cui in seguito non è capace di dare ragione ai giornalisti – ma che sia un fine stratega impegnato in una lotta contro i poteri forti/occulti/massonici/sionisti, in cui mette a rischio i propri beni e la propria vita per sgominare i responsabili del complotto universale e mettere in salvo la democrazia americana.
L’unica tempesta che finora si è vista è la grandinata di briciole disseminate da QAnon, gli indizi e le rivelazioni che l’anonimo decrittatore elargisce al suo pubblico, e la bufera di sciocchezze con cui molti utenti hanno rilanciato, amplificato e condiviso le sue scoperte. A lui dobbiamo l’illuminazione sul fatto che Obama e la Clinton sono i veri alleati della Russia segretamente all’opera nelle istituzioni americane – e che, nonostante la figuraccia di Edgar Welch, i Democratici proseguono la loro tratta di bambini e di festini a sfondo pedopornografico. Va da sé che i Rothschild siano i capi di una setta satanica internazionale, che il presidente coreano Kim Jong Un sia un pupazzo della CIA, e che molti esponenti di primo piano del Partito Democratico siano costretti a circolare con cavigliere di monitoraggio, perché sono segretamente agli arresti.
Nonostante la tempesta di idiozie, i comizi di Trump sono affollati di individui che circolano con magliette o stampe che riportano una grande Q, in omaggio alle rivelazioni di QAnon.
Ai bei tempi, il carnevale era un rito celebrato contro il potere istituzionale e contro i suoi rappresentanti. Qualcosa di grave deve essere successo nel frattempo. QAnon è un giullare e un maestro di scherzi online, secondo l’opinione di molti accademici, ma il suo umorismo non colpisce i potenti, ma li sostiene e ne consolida il potere e la fama.
- Questa è la terza parte di una serie di approfondimenti sui memi e la politica.
- La prima parte è un’introduzione alla loro struttura e alla loro funzione nella comunicazione politica;
- La seconda parte è un’indagine sul modo in cui l’algoritmo di Instagram sta favorendo la comunicazione politica fondata sui memi
Un commento su “Pizzagate e QAnon, quando i complotti cambiano la politica”
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