Newsletter #12

Approfondimenti


Trump e Salvini, maestri di comunicazione digitale

di Enrico Pedemonte
Trump organizza un Social Media Summit alla Casa Bianca. Invitando gli estremisti censurati sul web per avere diffuso fake news e le teorie cospirative. Radiografia di una straordinaria macchina per la propaganda. Che assomiglia a quella di Salvini 
(continua la lettura)  

Le 183 società commerciali di Amazon

di Enrico Pedemonte
Dai pannolini all’abbigliamento, dall’elettronica ai prodotti di bellezza. La società di Bezos produce una varietà crescente di beni e li vende sulla sua piattaforma, in diretta concorrenza con gli altri suoi clienti di cui controlla tutti i dati. Abuso di posizione dominante? (continua la lettura
)

Segnalazioni

Twitter supera Repubblica

Gli utenti italiani di Twitter sono aumentati del 28,6% in un anno. A rilevarlo è la Total Digital Audience (relativa all’aprile 2019) appena pubblicata da Audiweb. Ogni giorno si collegano a Twitter 2,7 milioni di italiani. Pier Luca Santoro fa notareche si tratta di un’audience superiore a quella di Repubblica, primo sito di news in Italia, che in aprile ha raggiunto i 2,6 milioni di utenti unici al giorno. Seguono il Corriere a 2,1 e Fanpage a 1,6.    

Le fake news preferiscono il crimine

L’Osservatorio sulla disinformazione online, pubblicato dall’Agcom, sostiene che, da un’analisi dei contenuti prodotti dai siti web di disinformazione prima delle elezioni europee (nel periodo dal 1° al 25 maggio 2019) “emerge una perdurante concentrazione della disinformazione online sui fatti di cronaca, trattati dal 36% degli articoli pubblicati”. In particolare: “la criminalità è il tema più trattato dalle fonti di disinformazione in Italia, con un’incidenza del 13% sul totale”; seguono disoccupazione e immigrazione con un’incidenza sul totale rispettivamente del 9% e dell’8%.

Lotta dura alle deep-fake news

Axios descriveuna serie di tecniche per combattere le deep-fake news: foto, filmati e audio indistinguibili dagli originali ottenuti con avanzate tecniche di intelligenza artificiale. In questo momento si sta ragionando su “impronte digitali”, rilasciate da ciascun media, per consentire di rintracciare la fonte. Le foto, i filmati e gli audio privi di simili contrassegni non sarebbero diffuse sul web. C’è un problema: in questo modo si impedirebbe a chiunque non abbia accesso a queste tecnologie di diffondere un qualunque materiale.

L’intelligenza artificiale secondo Kissinger 

“L’Umanità è alle soglie di una rivoluzione, trainata dall’intelligenza artificiale, che ha il potenziale di essere una delle  rivoluzioni più significative e di ampia portata della storia…”. Comincia così “The Metamorphosis”, un saggio sulle conseguenze dell’intelligenza artificiale, firmato da Henry Kissinger, Eric Schmidt e Daniel Huttenlocher, pubblicato sull’Atlantic. Da leggere.

Digital Tax alla francese

Il parlamento francese ha approvato una leggeche impone una tassa del 3% sul fatturato dei giganti digitali (quelli che hanno un fatturato globale di oltre 750 milioni di euro e in Francia di oltre 25 milioni). L’imposta dovrebbe rendere circa 500 milioni di euro all’anno allo Stato. Il governo britannico sta studiando una misura analoga (con una tassa al 2%). Il problema dovrebbe essere risolto in sede Ocse ma i tempi sono lunghi anche per la resistenza posta dagli Stati Uniti verso una decisione che danneggerebbe le sue aziende simbolo. Il presidente Trump ha annunciato di aprire un’inchiesta per verificare se la decisione francese si configuri come una pratica sleale da punire, eventualmente, con tariffe doganali verso le merci francesi.    

Trump contro Libra

Trump si è schierato contro Libra, la criptomoneta di Facebook. Con un tweet, ovviamente: “Non sono un fan dei Bitcoin o di altre criptomonete che non sono denaro e il cui valore è altamente volatile… Se Facebook e altre aziende vogliono diventare una banca devono ottenere le dovute autorizzazioni e rispettare tutte le regole, come le altre banche”.  L’industria hi-tech comincia a dubitareche Libra sarà lanciata nel 2020.  

Ibm, Google e la censura cinese 

The Interceptfa notare che The OpenPower Foundation, una non profit fondata da Google e Ibm (con l’obiettivo di stimolare l’innovazione) ha ratificato una collaborazione tra Ibm, una società produttrice di microchip (l’americana Xilinx) e la cinese Semptian. Obiettivo: creare un microprocessore in grado di analizzare enormi quantità di dati. Ma Semptiam è una società chiave nel gigantesco sistema di censura e sorveglianza che il governo cinese sta mettendo in piedi per monitorare l’attività online di centinaia di milioni di persone. Amnesty International e altre organizzazioni hanno lanciato l’allarme.