Newsletter #10

Approfondimenti


Perché Lina Khan, a trent’anni, sta cambiando il mondo

di Enrico Pedemonte
Sostiene che le grandi piattaforme sono come le ferrovie: un’infrastruttura su cui i gestori non devono poter svolgere attività commerciali. E le sue teorie stanno dilagando. Il Financial Times l’ha definita “il bambino prodigio nemico numero uno dei titani dell’high tech”. Perché “sta riplasmando il dibattito sul potere delle grandi corporation”. Ne sentirete parlare. (prosegui la lettura)

Segnalazioni


Libra/1: l’allarme della banca delle banche

La Bis (Bank for International Settlements, la banca centrale delle banche centrali) ha lanciato l’allarme: Libra, la criptomoneta progettata da Facebook, potrebbe essere una minaccia alla competizione, alla stabilità finanziaria e al welfare.

Libra/2  Anche la Svezia vuole una criptomoneta

In un libro bianco appena pubblicato il Fondo Monetario e la Banca Mondiale affermano che diverse banche stanno considerando il lancio di una propria criptomoneta: per esempio le banche centrali di Svezia, Bahamas e dell’Unione monetaria dei Caraibi Orientali. Tobias Adrian, direttore al Fondo Monetario, dice a Axiosche la transizione delle banche al digitale sta accelerando.  

Libra/3 L’allarme di Chris Hughes

Chris Hughes, che nel 2004 fondò Facebook insieme a Mark Zuckerberg, scrive un articolo molto duro sui rischi dell’adozione di Libra, la criptomoneta lanciata da Facebook: “Anche se avesse un modesto successo, Libra sposterebbe gran parte del controllo sulla politica monetaria dalle banche centrali a un gruppo di società private, tra cui Visa, Uber e Vodafone. Se i regolatori globali non agiscono subito potrebbe essere troppo tardi”. “Inevitabilmente queste società metteranno i loro interessi privati  davanti a quelli della collettività”.

Amazon, numero uno nello shipping

Amazon è entrata nel settore della logistica meno di dieci anni fa. Nel 2017 trasportava con mezzi propri meno del 20% delle merci spedite negli Stati Uniti (e per oltre il 60% si affidava alle poste pubbliche). Oggi ha superato il 47%. E siccome controlla il 40% del commercio elettronico globale, provvede alle spedizioni del 20% delle merci. Molti analisti si chiedono se nella logistica Amazon sia destinata a fare il salto che ha fatto nel commercio: da negozio di libri a supermarket globale. Fedex e Ups ormai lo considerano un pericoloso concorrente diretto.

Italia 24esima nel digitale (su 28)

L’Italia risale al 24 posto (dal 25esimo) nell’indice Desi  (Digital Economy and Society Index, diffuso dalla Commissione europea), una misura della competitività nel settore digitale. Abbiamo superato la Polonia, mentre Grecia, Romania e Bulgaria restano indietro. Stiamo un po’ meglio nella connettività (18esimi) e nei servizi digitali (19esimi), ma complessivamente siamo in coda. Ai primi posti i soliti noti: Finlandia, Svezia, Olanda e Danimarca.

La ricerca femminile cresce poco

Quattro ricercatori hanno analizzato2,9 milioni articoli di ricerca pubblicati tra il 1970 e il 2017 nel settore informatico, per capire in quale misura stia aumentando la produzione femminile. La risposta è: “troppo lentamente”, come si vede dal grafico. A questi ritmi, per arrivare al 50% della produzione ci vorrà oltre un secolo (fino al 2137, per la precisione). 

Baidu guida da sola…

La società cinese Baidu ha annunciato che la sua Apollo Lite ha raggiunto il livello quattro nella guida autonoma. Il livello quattro identifica sistemi che hanno bisogno solo di minima assistenza umana durante la guida. Il livello cinque è l’autonomia completa. Nel settore dell’auto senza guidatore Baidu collabora sia con aziende cinesi (Chery, BYD Auto, Great Wall) sia straniere, per esempio Hyundai e Ford.

…e Apple la segue

Apple ha acquistatola startup Drive.ai per un prezzo stimato intorno ai 77 milioni di dollari. L’operazione conferma che Cupertino continui a essere interessata al mercato delle automobili che si guidano da sole.

Google Maps predice il futuro

Google Maps si preparaad offrire una serie di servizi predittivi, in particolare mirati al mercato dei pendolari. Infatti, tra le nuove funzioni dell’app comparirà quella che segnala su quali linee di trasporti pubblici, e in quali ore, si registreranno le maggiori concentrazioni di passeggeri. Una funzione simile è destinata a segnalare i locali e i ristoranti che stanno per essere presi d’assalto dai clienti.

Quanto valgono i nostri dati?

Una proposta di legge bipartisan avanzata dai senatori Mark Warner (democratico) e Josh Hawley (repubblicano) potrebbe imporre ai giganti della Silicon Valley che contano più di 100 milioni di utenti attivi al mese, di rivelare il valore dei dati raccolti su ciascun utente. Il dato aggregato deve essere mostrato sia all’utente stesso, sia alla SEC (l’ente di vigilanza sulla Borsa) con una cadenza trimestrale. La stima della rendita che le aziende ottengono dai dati di un individuo oscilla tra i 5 e i 20 dollari al mese. L’obiettivo dichiarato dal senatore Warner è rendere gli utenti più consapevoli del patto stretto con le imprese della Silicon Valley, quantificando in termini economici il valore dei dati ceduti in cambio dei servizi gratuiti.

La nostra privacy vale 35 dollari al mese?

Secondo Rani Mollanegli Stati Uniti questo valore può essere stimato in circa 35 dollari al mese, un dato ottenuto dividendo gli incassi pubblicitari online negli Usa nel 2019 (106 miliardi di dollari) per il numero di persone che navigano online e per il numero dei mesi. E questo non è solo il valore mensile dei nostri dati, ma anche la cifra che dovremmo pagare per i servizi ricevuti in un ecosistema libero dai meccanismi di razzia dei dati. Chi sarebbe disposto a pagare 35 dollari al mese per riconquistare la propria privacy?

Un laser di cuore

Il Pentagono ha progettatoun laser che può identificare una persona a duecento metri di distanza dal suo battito cardiaco: attraverso i vestiti.